Aido “sempre più in alto” – 50 vette AIDO – CAI


Nel 1976, Mike Bongiorno venne calato da un elicottero sulla cima del monte Cervino, a 4.478 metri sul livello del mare per girare uno degli spot più famosi della storia della pubblicità italiana. Lo slogan “Sempre più in alto”, riferito ad una famosa grappa, diventò un simpatico tormentone nell’immaginario collettivo di allora, segnando, dal punto di vista degli spot televisivi, l’inizio dell’era post Carosello. Il mostrarsi, salendo sempre più in alto per avere visibilità è purtroppo lo scoglio dei nostri tempi nei quali, tra l’essere e il fare, prevale l’apparire e questo concetto lo si segue o non si è nessuno. Un’affermazione che potrebbe manifestarsi eticamente stridente nel concetto di volontariato, ma che tuttavia è una realtà con la quale, in questo momento storico, ci si deve confrontare.
I consigli Regionale Lombardia e provinciale AIDO di Bergamo l’hanno già fatto, sentendo la necessità di far sentire la loro voce e trasmettere quel messaggio di solidarietà che da cinquant’anni li contraddistingue. Sono saliti in alto, “sempre più in alto”, sulla cima di 50 delle bellissime vette che decorano la provincia di Bergamo ed hanno mostrato la faccia pulita del volontariato, quello vero, autentico, che nasce dal cuore.

Giovani Aido sul Monte Madonnino (2.502)

La presidente provinciale di Aido Bergamo, Monica Vescovi, spiega come è nata l’iniziativa. “Su suggerimento del consigliere provinciale Everardo Cividini, in collaborazione con il CAI Bergamo, abbiamo creato un bellissimo progetto: portare una bandiera raffigurante i loghi di AIDO, del CAI e quella del 50esimo realizzata ad hoc per l’occasione, su 50 vette delle nostre montagne bergamasche. Sì 50 vette, tante quanti sono gli anni di fondazione del DOB, dalle più impegnative per i più esperti, alle più turistiche per i semplici appassionati che hanno desiderato cimentarsi in questa iniziativa. In base alla vetta scelta, sono stati creati dei gruppi, ognuno dei quali ha avuto un referente del CAI e un referente AIDO.

Sulla cima del Monte Cabianca (2.601) con tre trapiantati

La salita è avvenuta, accompagnata da una splendida giornata di sole. Arrivati in vetta ogni gruppo si è preso l’impegno di scattare una fotografia con la bandiera che sventola e tutti i partecipanti alla camminata per inviarla successivamente ad un referente al fine di poterla pubblicare sui social, sul nuovo blog della sezione provinciale blog.aidobergamo.it e sulle TV locali. Un sentito ringraziamento a tutti i responsabili del CAI di Bergamo per la preziosa collaborazione senza la quale non avremmo potuto organizzare la manifestazione”.

Aido Tavernola sul Monte Ferrante (2.426)

“Con questa iniziativa speriamo di aver creato un bel ricordo di questo importante traguardo che abbiamo raggiunto a connubio di questo anno di rinascita per Bergamo – sottolinea il presidente regionale Corrado Valli –. Ora sulla cima delle montagne orobiche sventola la nostra bandiera col suo messaggio di solidarietà che da sempre ostentiamo nella convinzione che tutte queste azioni possano essere soprattutto uno stimolo per far nascere negli altri quella scintilla che accende la volontà di aiutare il prossimo e portare AIDO ‘sempre più in alto’. Grazie a tutti quelli che in vario modo, hanno contribuito alla realizzazione dell’evento”.

Aido Villa d’Adda, Villa d’Almè e Palazzago sul Monte Linzone (1.392)

Paolo Valoti presidente del CAI Bergamo, dopo aver ringraziato AIDO per aver coinvolto il Club Alpini Italiano in questo importante evento e auspicato come, raggiunto questo traguardo del mezzo secolo di vita, gli anni a venire siano motivo di ulteriore crescita della cultura del dono e della vita, sottolinea come “fare insieme, in cordata questa esperienza è un ulteriore suggello all’aspetto del patrimonio culturale dei bergamaschi: quello della generosità, della solidarietà e della condivisione. Mettere una bandiera in cima alla nostre vette è stato un gesto simbolico ma anche un ricordo ai padri fondatori. Oggi noi siamo in cammino verso il futuro ma non per questo si deve dimenticare quanto di positivo ci hanno trasmesso e che noi, a nostra volta trasmetteremo alle nuove generazioni”.
“Vivere significa sempre tendere in avanti, verso l’alto, verso la perfezione, e raggiungerla”, ha scritto Pasternak nel libro Il dottor Živago, ed allora facciamo gli auguri ai 50 anni di DOB-AIDO che, con caparbietà e ingegno sta tentando di salire “sempre più in alto” per farsi vede e sentire da chi ancora non conosce la bellezza del dono. Dare non è privazione, perché con quell’atto ci si sente vivi.
Mario Dometti

Il folto gruppo CAI/AIDO che ha raggiunto il Monte Poieto (1.360)

Gruppo AIDO/CAI in vetta al Resegone (1.875)

Gruppo AIDO sul Ferrantino (2.325); sullo sfondo la Presolana

Aido Ponte San Pietro, Dalmine e Lallio sul Canto Alto (1.146)

Aido Cassiglio all’Aralalta (2.009)

Aido Gorlago sul Monte Bronzone (1.334)

Aido Fiorano e il gruppo CAI Bergamo alla Cima di Grem (2.049)